“Il teatro che, in periferia, centra il problema.
Semplificato e tradotto in lingua italiana da Monica Ferri, che lo dirige e lo interpreta, il Todero Brontolon di Carlo Goldoni è stato allestito dalla compagnia “Signori chi è di scena” al Teatro San Giustino, nel quartiere Alessandrino, periferia sud-est della Capitale.
La messa in scena è essenziale, ma non per questo priva di energia capace di coinvolgere il pubblico.
Molto convincente la Ferri, buon affiatamento nella compagnia, che in poco più di due ore ricostruisce l’atmosfera di una Venezia settecentesca, con donne argute, uomini deboli, tutti succubi del Todero, versione goldoniana dell’Avaro di Moliere, con l’aggiunta di una comicità tipica della commedia dell’arte, nella versione “riformata” proprio da Goldoni.
Ma oltre il testo, e la messa in scena, l’attualità di questa pièce sta proprio nel rapporto tra il potere economico e il destino degli individui.
Tema attualissimo: l’economia e la finanza vogliono possedere i destini, le prospettive, i sogni e i corpi delle persone. Ribellarsi sembra impossibile, ci si può opporre, magari trovando una soluzione “sostenibile”, come un matrimonio senza la dote della sposa.
Lo spettacolo è godibile, divertente, leggero e arguto. Sabato 28 alle 21 al Teatro San Giustino di Roma (viale Alessandrino 144) l’ultima replica, che sarebbe bene e bello non mancare”.
Marco Ferri